L’ospite, di Stephenie Meyer

L’ospite è un romanzo young adult di Stephenie Meyer, scrittrice americana conosciutaRomanzo young adult L'Ospite di Stephenie Meyer dalle lettrici di tutto il mondo per l’enorme successo della saga di Twilight. Pubblicato negli Stati Uniti nel 2008, e uscito contemporaneamente in Italia grazie a Rizzoli, il libro è diventato nel 2013 un film (The Host).
Per Viandante, uno degli esseri alieni che hanno colonizzato la Terra, Melanie è solo l’ultimo corpo in cui è stata innestata. È infatti tramite questo innesto, l’inserzione, che la sua razza di piccoli esseri luminosi migra su diversi Pianeti e ne prende possesso. Ma la scelta del corpo di Melanie non è casuale: la ragazza faceva parte di una delle ultime colonie di ribelli umani. E a Viandante è assegnato il compito di leggere nella sua memoria, per scoprire dove si trovano i suoi compagni. La coscienza di Melanie è però ancora viva e la ragazza si oppone alla presenza di Viandante attraverso veri e propri muri mentali. Pur non riuscendo a penetrarne i ricordi, Viandante inizia comunque a condividere con Melanie i sentimenti che l’umana provava per il fratellino Jamie e per Jared, un ragazzo conosciuto tra i ribelli. Divisa tra la sua natura aliena e le nuove emozioni che sta provando, Viandante decide di assecondare il desiderio di Melanie di trovare e aiutare Jamie e Jared, e si mette in viaggio verso il deserto dell’Arizona.

Il punto di forza del libro: é il continuo dialogo tra Melanie e Viandante, un dialogo con cui la Meyer non solo ricostruisce la vita dell’umana, ma racconta il profondo cambiamento che, lentamente, avviene nell’aliena. Di alieni colonizzatori è stato già scritto molto, ma il romanzo della Meyer, pur con qualche rimando al film L’invasione degli ultracorpi, ha comunque una sua originalità. Peccato per i nomi degli extraterrestri che, sarà anche colpa della lingua italiana, suonano spesso un po’ ridicoli.

Perché leggere L’ospite: perché è un romanzo young adult nel puro stile della Meyer, romantico e sensuale al punto giusto, un libro adatto per ragazze adolescenti. E anche perché è un corposo romanzo di 569 pagine, un libro da leggere sotto l’ombrellone in questi fine settimana di inizio estate. E infine perché, pur senza Edward e Bella, è comunque un buon rimedio per chi deve curare la nostalgia di Twilight.

Genere: romanzo young adult (fantasy)

Dell’amore ho solo le maniglie, realizzato dal collettivo di Starwalls

Dell’amore ho solo le maniglie, pubblicato da Edizioni Piemme nel 2017, è una raccolta, per immagini e commenti, di alcune delleLibro collettivo Starwalls, Dell'amore ho solo le maniglie più surreali scritte sui muri che riguardano l’amore. Disseminate in giro per l’Italia da amanti focosi e innamorati respinti, fidanzate deluse e corteggiatori intraprendenti, sono state messe insieme dal collettivo di Starwalls, un aggregatore di foto di scritte sui muri di tutto il mondo. Ad ogni foto, gli autori hanno accoppiato un aforismo, o il brano di una canzone, la battuta di un film, un verso poetico, collegando modi diversi di “cantare l’amore”.

Il punto di forza del libro: è l’abbinata tra writing e letteratura, ma anche cinema, poesia, musica, giornalismo. Le scritte sui muri, già di per sé divertenti, diventano travolgenti grazie alla scelta della citazione associata. Ed è proprio grazie a questo ottimo lavoro di ricerca e accostamento che il collettivo di Starwalls rende autentica la sua precisazione iniziale. Nelle prime pagine del volume, infatti, gli autori chiariscono che questo testo non intende favorire o promuovere la pratica del writing illegale, ma solo descrivere un fenomeno sociale molto diffuso. Un fenomeno che in realtà è sempre esistito nella nostra Penisola, come dimostrano le scritte ritrovate a Pompei ed Ercolano.

Perché leggere Dell’amore ho solo le maniglie: perché, se invece che su muri di palazzi o su ponti di autostrade, dove non sono permesse, queste scritte fossero su una rivista o su un blog, sarebbero considerate vera espressione di umorismo e, in qualche caso, anche di letteratura, come lo erano un tempo gli scritti di Marziale o Folengo. E perché il collettivo di Starwalls ha operato una buona scelta, evitando frasi personali, violente o razziste, e quelle inserite in Dell’amore ho solo le maniglie, pur se spesso sboccate e licenziose, strappano sempre un sorriso.

Genere: saggio

The 100, di Kass Morgan

The 100 é un romanzo fantasy young adult di Kass Morgan, pubblicato in Italia nelRomanzo young adult The 100 di Kass Morgan 2016 da Rizzoli. In uno spaventoso futuro distopico, dove quello che resta dell’umanità vive in tre navi spaziali che orbitano intorno alla Terra, le vite di Clarke e Wells, Glass e Luke, Bellamy e Octavia vengono sconvolte dall’improvvisa decisione del Consiglio che governa la colonia: cento giovani saranno mandati sulla Terra. Ma la Terra é stata abbandonata secoli prima a causa di una guerra nucleare, i cui effetti potrebbero ancora uccidere chi vi ritornasse troppo presto. La scelta ricade quindi su un centinaio di giovani detenuti, considerati sacrificabili dagli spietati membri del Consiglio. Tra questi vi sono anche tre ragazze, Clarke, Glass e Octavia, la cui fine appare pertanto già segnata. Tra chi cercherà di rimanere sulle astronavi e chi proverà ad imbarcarsi sulle navicelle dirette sulla Terra pur di proteggere chi ama, il racconto rimbalza tra lo spazio e il pianeta, tra il presente e il passato, tra amicizie, amori e legami di sangue.

Il punto di forza del libro: é l’intrico della trama, che la Morgan dispiega lentamente, lasciando al lettore il piacere di conoscere i personaggi un poco per volta. Grazie ai frequenti flashback, le vite e i caratteri dei sei protagonisti prendono forma senza bisogno di noiose descrizioni, rendendo il romanzo veloce e piacevole.

Perché leggere The 100: perché è una romantica storia d’amore e amicizia, con in più un’ambientazione fantasy originale e ben raccontata. E anche perché, nonostante la giovane età (e grazie alla traduzione di Maria Concetta Scotto di Santillo) la Morgan scrive in maniera scorrevole, accattivante, pulita, senza errori, tutte qualità che purtroppo difettano ad altri romanzi young adult più famosi. E infine perché è il primo di una tetralogia, nonchè l’ispirazione per la serie televisiva omonima.

Genere: romanzo young adult (fantasy)

Siete pazzi a mangiarlo!, di Christophe Brusset

Siete pazzi a mangiarlo! è uscito in Italia nell’ottobre 2016, per le Edizioni Piemme.Siete pazzi a mangiarlo, di Christophe Brusset Scritto da Christophe Brusset, un ex manager dell’industria agroalimentare francese, svela, in una trentina di capitoli, molte delle pratiche usate dalle imprese del comparto alimentare per aumentare i propri profitti. Pepe macinato che costa meno del pepe in grani, cipolle travestite da scalogno, ma anche imballaggi tossici, pomodori marroni e funghi blu (sì, proprio come i Puffi), i segreti svelati da Brusset regalano qualche brivido e un intenso mal di pancia.

Il punto di forza del libro: è l’argomento scioccante che viene trattato. Brusset non parla solo di frodi che toccano il portafoglio (prodotti di scarto venduti come di alta gamma, con il prezzo che ne consegue), ma soprattutto di imbrogli che minacciano la salute. Tra chi lo considera un eroe e chi ne mette in dubbio la credibilità poichè nel libro non si fanno i nomi delle impresa disoneste, un elemento appare subito evidente: Brusset sa di cosa sta parlando. Additivi, packaging, tecniche di conservazione, triangolazioni internazionali: difficile che Brusset sia riuscito ad inventarsi proprio tutto. Qualcuno lo ha accusato di esagerare, di parlare di truffe che non si fanno (o non si fanno più) in Europa, ma al massimo in qualche sperduto Paese dell’Africa o dell’Asia. Il problema è che quando in Europa compriamo qualcosa, che sia dell’olio d’oliva, un vestito o un giocattolo, diventa sempre più difficile capire da dove realmente questo provenga.

Perché leggere Siete pazzi a mangiarlo!: perché è un libro scomodo, che, se letto con un po’ di senso critico (verso noi stessi, non verso l’autore), ci spinge a porci qualche domanda in più su quello che mangiamo. E perché è un libro irritante, e ogni tanto verrebbe voglia di affibbiare un bel pugno non solo alle imprese che hanno messo in atto questi raggiri, ma anche allo stesso Brusset, che di questi raggiri ne ha visti tanti nella sua carriera, prima di convincersi a scrivere il libro. Ma soprattutto perché è un libro utile, da tenere a mente quando veniamo affascinati da un prezzo troppo allettante o da un’offerta imperdibile. In fondo, l’ultima volta che avete scongelato dei gamberetti, non vi siete chiesti anche voi, come la moglie di Brusset, come mai si erano rimpiccioliti in quel modo?

Genere: saggio

Navi perdute, di Naomi J. Williams

Navi perdute è il primo romanzo di Naomi J. Williams, uscito negli Stati Uniti nel 2015, eNavi perdute di Naomi J. Williams portato in Italia già nel 2016 dalla Neri Pozza Editore, nella meravigliosa traduzione di Maddalena Togliani. Il libro ripercorre, basandosi sulle fonti storiche, ma anche con la necessaria creatività del romanziere, le vicende della spedizione di Jean-Francois de La Galaup. Nel 1785 il ministero della Marina francese invia due navi da Brest verso ovest, per emulare e, nelle intenzioni, superare in fama i viaggi d’esplorazione del capitano inglese James Cook. Le due fregate, la Bussole e l’Astrolabe, affidate a Jean-Francois de Galaup de La Pérouse e a Paul-Antoine-Marie Fleuriot, visconte di Langle, attraversano l’Atlantico, doppiano Capo Horn, toccano le coste americane per poi attraversare l’Oceano Pacifico. Una spedizione partita sotto i migliori auspici, con comandanti capaci e un equipaggio preparato, ma che, dopo tre anni di navigazione, scompare misteriosamente tra le isole del Pacifico meridionale.

Il punto di forza del libro: impossibile sceglierne solo uno, perché Navi perdute è un vero gioiello. La Williams coinvolge nella narrazione più personaggi, a ciascuno dei quali fa raccontare una parte della spedizione. E di ognuno l’autrice crea un’immagine vivida, reale, a volte toccante, a volte fastidiosamente cruda, con un’abilità che è propria solo dei grandi scrittori. Su tutto aleggia un senso di catastrofe imminente, la sensazione fredda e viscida di qualcosa di terribile nascosto dietro la prossima onda, sulla prossima spiaggia.

Perché leggere Navi perdute: perché è un romanzo splendido, originale, avvincente,  una storia minore che la Williams trasforma in un poema epico. Navi perdute è un romanzo storico, ma riesce ad affascinare come un thriller. Che la spedizione non porterà i risultati sperati è noto, e, se anche non lo fosse, l’autrice fin dalle prime pagine mette in chiaro che non tutti i partecipanti ritorneranno a casa. Eppure la scrittura eclettica della Williams, questa narrazione corale che coinvolge membri dell’equipaggio e abitanti delle colonie, aristocratici e semplici marinai, europei, amerindi e polinesiani, crea una tale empatia nel lettore, che egli spererà fino all’ultimo in un finale diverso.

Genere: romanzo storico

La gatta che vedeva le streghe, di Stefania Conte

La gatta che vedeva le streghe è un romanzo del 2013 di Stefania Conte, già curatriceLibro La gatta che vedeva le streghe di Stefania Conte della collana “Gatti che…” per la Morganti Editore. La gatta del titolo è Zoe, una micia bianca e rossa che la protagonista, Ada Savorgnan, ha ereditato dalla nonna. In quanto psicologa per il Tribunale di Udine, Ada si vede affidata la perizia di Alice Covacich, arrestata per aver incendiato la pasticceria di Dolcino Dissapore. Alice ha trascorso tutta la sua giovinezza in un ospedale psichiatrico e, quando, per la donna, si profila l’ipotesi di un nuovo ricovero coatto in un istituto di cura, Ada la accoglie in casa sua. Alice ha più di una storia da raccontare, da quando, uscita dal manicomio, aveva fatto la pasticciera in Belgio per diciassette anni, a quando era tornata in Italia, per mettere a frutto la sua esperienza nel laboratorio di Dissapore. E ha anche un piccolo segreto, che la legherà per sempre ad Ada.

 Il punto di forza del libro: è Zoe, una gatta dotata di un magico fiuto per riconoscere le streghe, ma anche di una travolgente passione per la panna montata. Forse per il fatto di essere “opera prima” della Conte, il libro a volte è un po’ lento, a tratti verboso, con periodi ricchi e termini poco comuni. L’utilizzo di nomi evocativi per i suoi personaggi (come lo sleale pasticcere Dolcino Dissapore, il sincero panettiere Spezzalpane o l’apatico vicino di casa Mediocrino) ricorda comunque l’ottima letteratura di Roal Dahl. All’autrice va in ogni caso il merito di essersi messa in gioco e di aver saputo inserire qualche passaggio molto poetico, come quando fa dire ad Alice, nel momento in cui vengono trovati centodieci libri sotto il suo letto in manicomio: “Sono libri avuti in prestito dalla biblioteca dell’ospedale. I dottori me l’hanno permesso a patto che non li distruggessi. Nelle loro pagine ho messo a dormire la mia testa e la mia anima, per tenerle lontane dalla paura. Me le riprenderò quando mi dimetteranno. O prima di morire.” E poi, ad romanzo con protagonista un gatto, si perdonano tante cose.

 Perché leggere La gatta che vedeva le streghe: perché parla di gatti, e già questo sarebbe sufficiente. Ma anche perché è di una scrittrice italiana, e anche se non è un romanzo perfetto, è comunque un testo gradevole, che mescola felini, magia e ricette di dolci golosi. E, in fondo, pure perché l’utilizzo di qualche parola difficile, di qualche vocabolo desueto, di qualche sostantivo poco conosciuto, di sicuro male non fa.

Genere: romanzo fantasy

Darwin – Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?, di Dario Fo

Darwin – Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre? è l’ultimo libro, scritto ma ancheDarwin Ma siamo scimmie da parte di madre o di padre, di Dario Fo illustrato, da Dario Fo. Pubblicato dall’editore Chiarelettere nel settembre 2016, poco prima della scomparsa dell’eclettico autore, è un breve saggio, in cui Fo ripercorre gli anni in cui Darwin elaborò e poi presentò al mondo la teoria sull’evoluzione della specie.

Il punto di forza del libro: è l’energia positiva che emerge da questo piccolo libro, che mescola la storia come è realmente accaduta (il titolo viene dalla provocazione con cui un vescovo anglicano aggredì un sostenitore di Darwin durante una conferenza) alle costruzioni comiche che rimandano alla commedia dell’arte. A ciò si aggiungono gli acquerelli di Fo, riprodotti a colori nel libro e che ricordano i bozzetti di una sceneggiatura, vividi e originali.

Perché leggere Darwin – Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?: perché parla di scienza in maniera leggera e intelligente, trovando un nuovo modo di approcciare argomenti relegati spesso ai soli libri di scuola. E perché, tra il fruscio delle pagine, sembra di sentire il rimbombo della voce di Dario Fo, mentre ricostruisce l’incontro di Darwin con uno sciamano delle Galapagos. E, se non fosse per lo schienale troppo morbido e la temperatura confortevole, parrebbe quasi di trovarsi a teatro.

Genere: saggio

Cani, gatti e coccole, di Serge Ciccotti e Nicolas Guéguen

Cani, gatti e coccole è un libro di Serge Ciccotti e Nicolas Guéguen, due psicologi eCani gatti e coccole, di Serge Ciccotti e Nicolas Guéguen ricercatori francesi. Uscito in Italia nel 2011 per la Franco Angeli Edizioni, si presenta come un saggio sugli animali domestici, cani e gatti in primis, proponendosi di rispondere, grazie all’evidenza scientifica di studi, esperimenti e ricerche, alle domande più classiche sul rapporto con i nostri amici a quattrozampe. Si scopre così, ad esempio, se il gatto si affeziona più alla casa o al padrone, se chi possiede un cane è più in salute di chi non ha nemmeno un pesce rosso, se i proprietari di cani sono più attraenti, se avere un gatto diminuisce il rischio di allergie, se i bambini che crescono con un animale in casa diventano più intelligenti, socievoli ed empatici di chi un animale lo vede solo sullo schermo, se introdurre animali da compagnia nelle carceri riduce il tasso di recidive, e molto altro ancora.

Il punto di forza del libro. La competenza e la professionalità di Ciccotti e Guéguen, unite all’ottima traduzione di Renzo Ardiccioni, sono indiscutibili punti di forza. E lo sono pure il tono leggero e lo stile discorsivo con cui sono presentate anche le ricerche più minuziose. Ma altrettanto importante per questo libro è la copertina di Elena Pellegrini, con buffi cagnolini e deliziosi gattini stilizzati. Perché è vero che un libro si legge per il suo contenuto. Ma sono spesso una copertina particolare o un titolo accattivante che invitano il lettore a prenderlo dallo scaffale.

Perché leggere Cani, gatti e coccole: perché, ben nascosto sotto una lettura piacevole e veloce, sorprendente e spiritosa, si scopre un serio e rigoroso saggio di psicologia (come dimostrano le tredici pagine di bibliografia alla fine del testo). E proprio per questo il libro assume ancora più valore. Dai romanzi basati su vicende realmente accadute o dalle raccolte di notizie e curiosità prese da Internet e giornali, come pure da esperienze personali, sappiamo quanto cani e gatti siano preziosi compagni della nostra vita. Cani, gatti e coccole conferma l’aneddottica con l’analisi, le “leggende metropolitane” con gli esperimenti scientifici, conferendo solida razionalità alla nostra istintiva passione per i cani, i gatti, ma anche per cavalli, coniglietti, criceti, delfini, scimmie cappuccine,…

Genere: saggio

La scienza in valigia, di Jacopo Pasotti

La scienza in valigia è un saggio di Jacopo Pasotti, uscito nel 2016 per Codice Edizioni.La scienza in valigia di Jacopo Pasotti Pasotti, già autore di La scienza in vetta, è geologo, giornalista scientifico e fotografo, e le sue competenze e conoscenze risultano preziose in questo piccolo, ma corposo, manuale di viaggio.

Il punto di forza del libro: è la rara capacità di spiegare concetti scientifici con un linguaggio semplice e preciso, accattivante e rigoroso. Da come e perché si muovono i monsoni e gli alisei, ai cibi che disinfettano (come il tè, che forse, anche per questo, è una delle bevande più diffuse al mondo). Da quanto si consuma a viaggiare in auto, in treno o in aereo, a quanti alberi si dovrebbero piantare per compensare la CO2 prodotta con il viaggio. Dalla risposta alla domanda “è vero che gli uomini hanno un migliore senso dell’orientamento delle donne?” a “Perché alcuni aerei lasciano scie e altri no?”.  Pasotti passa con naturalezza dalla botanica alla meteorologia, dalla geografia all’economia del turismo, dall’etologia alla storia, senza dimenticare consigli di viaggio, curiosità e leggende metropolitane.

Perché leggere La scienza in valigia: perché non è solo un libro utile per chi viaggia, ma è prima di tutto un testo interessante, spesso divertente, un libro da leggere anche se ai sedili degli aerei si preferiscono i cuscini del divano. E perché è una lettura originale, intelligente, che merita una convinta ed entusiasta recensione positiva.

Genere: saggio

Il gatto del ristorante cinese, di Giorgio Celli

Il gatto del ristorante cinese, romanzo di Giorgio Celli uscito nel 2007, appartiene allaIl gatto del ristorante cinese, libro giallo di Giorgio Celli collana Gattingiallo di Morganti Editore. E proprio un giallo è quello che deve risolvere il commissario di polizia Angelo Michielucci quando viene ritrovato in un vicolo di Bologna il cadavere di Lucio Portinari. Portinari si era presentato qualche tempo prima al ristorante cinese di Kuo come un benefattore, proponendogli un’idea innovativa per portare nuovi clienti nel locale. A Rho, il gatto siamese di Kuo, il misterioso filantropo non era piaciuto, e aveva cercato a suo modo di avvertire il padrone. Quando poi il comportamento ambiguo di Portinari aveva coinvolto anche Demostene, proprietario del ristorante dall’altra parte della strada, ecco che qualcuno aveva deciso di mettere fine ai maneggi dell’equivoco soggetto.

Il punto di forza del libro: verrebbe da dire “i gatti“, che sono protagonisti di questo e di molti altri libri dell’entomologo Celli. Ma sarebbe togliere merito all’autore, che, indipendentemente dal gatto Rho, ha saputo creare una storia originale. Tra le strade di una Bologna che resta in penombra, si muovono personaggi vividi, a volte irritanti, spesso commoventi, che l’autore fa abilmente vivere con brevi dialoghi, con descrizioni appena accennate.

Perché leggere Il gatto del ristorante cinese: perché è un libro giallo con una trama semplice eppure avvincente, e perché è un romanzo veloce, piacevole, da leggere in treno o in autobus, mentre scorci di Italia scorrono fuori dal finestrino. E anche perché, ad aiutare il commissario Michielucci nell’indagine, c’è un affascinante gatto siamese, e pure questo non è un motivo trascurabile per una recensione positiva.

Genere: romanzo giallo

Smith & Wesson, di Alessandro Baricco

Smith & Wesson è un testo per il teatro scritto da Alessandro Baricco e pubblicato daCopertina libro Smith & Wesson di Alessandro Baricco Feltrinelli Editore nel 2014. Proprio per la sua natura di opera teatrale, il libro si compone principalmente di dialoghi, suddivisi in due atti, con qualche sporadica, e spesso divertente, annotazione dell’autore su sceneggiatura e atteggiamenti degli attori. Personaggi principali sono: Wesson, che ripesca i cadaveri di chi si suicida dalle Cascate del Niagara; Smith, in visita alle Cascate per raccogliere dati sul tempo meteorologico degli ultimi settantasette anni; e Rachel, una giovane giornalista che deve trovare al più presto una storia “da prima pagina” per non essere licenziata. E se subito i più squinternati sembrano Smith e Wesson, la ventitreenne Rachel non è da meno. La sua idea è quella di scrivere un pezzo sulla prima persona che si sia buttata dalle Cascate del Niagara e sia sopravvissuta. E quella persona vuole essere lei, aiutata dai due bislacchi personaggi che danno il titolo al libro e alla pièce teatrale.

Il punto di forza del libro: non uno ma molti. Dallo stile di Baricco, sempre originale, coinvolgente, facile e profondo allo stesso tempo, alla trama, paradossale ma verosimile, perfettamente lineare, fino alla caratterizzazione dei personaggi, spassosi e stravaganti.

Perché leggere Smith & Wesson: perché può essere letto come un romanzo, ma è impossibile non immaginarsi Smith e Wesson che battibeccano tra loro su un palcoscenico. E perché Smith & Wesson è un libro che ha il raro pregio di essere comico ma anche spiazzante, concreto e surreale; un libro in cui lacrime e risate si mescolano, così come succede nella vita reale.

Genere: testo teatrale

L’angelo caduto, di Susan Ee

L’angelo caduto è l’esordio letterario di Susan Ee, autrice che la biografia, sul risvolto diL'angelo caduto di Susan Ee copertina del libro, descrive come avvocato con la passione per la scrittura. Pubblicato in Italia nel 2013 per Fanucci Editore, L’angelo caduto è il primo romanzo di una trilogia, che continua con World After e End of Days. Peyrin vive con la madre e la sorellina paraplegica Paige in una Silicon Valley devastata dagli scontri tra angeli e umani. Cercando di fuggire verso le colline, assiste all’attacco di una banda di angeli dalle ali scure contro un meraviglioso angelo dalle piume candide. Nel tentativo di proteggere quel che resta della sua famiglia, decide di aiutare l’angelo dalle ali bianche, anche se, così come tutti gli altri, questi è un suo nemico. Mentre Paige e la madre scappano, Peyrin riesce a salvare l’angelo, ma non le sue ali, che gli vengono recise, lasciando l’essere in fin di vita. Nel frattempo, uno degli assalitori vede la piccola Paige, la afferra e la porta via in volo. L’angelo con le ali tagliate è l’unica speranza di Peyrin per ritrovare e salvare la sorella.

Il punto di forza del libro: è il mix tra generi letterari, che conferisce al romanzo una piacevole originalità. L’angelo caduto è un libro young adult, che mescola fantasy e romanticismo. Ma ha anche buoni e particolari spunti horror, in uno scenario distopico ben costruito. Peccato per qualche errore di troppo, chiaramente imputabile all’editing italiano (tempi e costruzioni verbali sbagliati).

Perché leggere L’angelo caduto: perché la storia è comunque nuova e particolare, pur riproponendo il solito amore/odio tra specie umane e fantastiche, che ha fatto la fortuna di Twilight ed epigoni. E perché, più di altri, regala qualche brivido horror, ma senza cadere nel trash.

Genere: romanzo fantasy (young adult)

La casa di fronte al mare, di Vanessa Greene

La casa di fronte al mare è un romanzo rosa di Vanessa Greene, già conosciuta dalleLa casa di fronte al mare di Vanessa Greene lettrici italiane dopo Biscotti, dolcetti e una tazza di tè. Anche in questo libro romantico del 2014 (uscito in Italia per Newton Compton nel 2015) si parla di tè, o meglio di sale da tè. Come la sala da tè di Letty, il Seafront di Scarborough,  dove troviamo Kat, rimasta sola con il figlioletto Leo dopo che il padre del bimbo, Jake, li ha abbandonati. Il Seafront, con le profumate varietà di tè e i dolcetti di Letty è il luogo dove Kat recupera le energie e le speranze per assicurare un futuro sereno a suo figlio. Ed è la sala da tè dove approda Charlie, giornalista della rivista gastronomica Indulge, arrivata nello Yorkshire da Londra per far visita alla sorella. Le famose torte di Letty attirano al Seafront anche Seraphine, giovane ragazza alla pari arrivata in Inghilterra dalla Francia. E quando Charlie pensa di dedicare uno speciale inserto di Indulge alle sale da tè, la collaborazione con Kat e Seraphine nasce spontaneamente, così come è nata la loro amicizia.

Il punto di forza del libro: è la leggerezza e facilità con cui lo si legge. I paesaggi inglesi sono sempre un’ottima ambientazione per un libro che parla di amore e amicizia, e la Greene li sa usare con il suo stile semplice ma non banale.

Perché leggere La casa di fronte al mare: perché parla di donne, donne speciali nella loro normalità, eroine di tutti i giorni, che inseguono i loro sogni e si prendono la responsabilità delle loro scelte. E perché è un libro positivo e ottimista, una lettura piacevole e rilassante, adatta alle donne romantiche di tutte le età.

Genere: romanzo rosa

Esercizi di meraviglia, di Vittoria Baruffaldi

Esercizi di meraviglia – Fare la mamma con filosofia di Vittoria Baruffaldi, pubblicatoEsercizi di meraviglia Fare la mamma con filosofia, Vittoria Baruffaldi da Einaudi Editore nel 2016, è un libro a metà tra un saggio e un’autobiografia. La Baruffaldi mette insieme Schopenhauer e Peppa Pig, Rousseau e la Panda, Aristotele e i giardinetti, il tutto stemperato con leggera ironia, ritrovando la filosofia in ogni aspetto del rapporto madre-figlio.

Il punto di forza del libro: è lo scoprire, insieme all’autrice, quanto lo filosofia faccia parte della nostra vita. Il libro diventa quasi un piccolo manuale, che spinge a riconsiderare alcune nostre frenesie di adulti e ad aprirsi al mondo con la spontaneità dei bambini. Come scrive l’autrice: “Per rinascere bisogna passare da zone d’ombra a zone di luce; attraversare il nulla. Spogliarsi dalle speranze altrui, come un bambino che scappa in giro per la casa nudo e libero, fino a riconoscersi davvero per quello che si è“.

Perché leggere Esercizi di meraviglia: perché è un libro particolare, nato da un blog altrettanto originale come La filosofia secondo babyP. E perché è un libro di un’autrice italiana dallo stile fresco e al contempo profondo, una nuova, bella sorpresa per la letteratura italiana.

Genere: saggio

L’isola dimenticata, di Folco Quilici

“L’isola dimenticata” è il nuovo libro di Folco Quilici, uscito nel 2016 per Mondadori.Copertina libro L'isola dimenticata di Folco Quilici Ambientato nel 1943 su una piccola isola del Mar Tirreno, racconta il difficile anno che separa gli abitanti del luogo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Vanni è un tenente dell’esercito italiano, in congedo a seguito di una ferita in combattimento. Cristina è l’interprete di un gruppo di tecnici tedeschi, sbarcati su quel piccolo lembo di territorio italiano dopo l’armistizio dell’8 settembre per una missione segreta. Per evitare che gli abitanti possano andarsene, e comunicare all’esterno quello che sta accadendo sull’isola, i soldati tedeschi affondano tutte le imbarcazioni, obbligando gli abitanti a un inverno di stenti. Vanni, che aveva conosciuto Cristina durante i Littoriali dello Sport del 1938, riscopre il sentimento che aveva provato quando erano ancora due studenti universitari, prima che la guerra distruggesse legami e futuro. Ma la presenza dei militari tedeschi e soprattutto le antenne che hanno installato su Cima Castello mette a repentaglio la vita di tutti sull’isola.

Il punto di forza del libro: è la ricostruzione, se non reale sicuramente molto realistica, di un periodo della nostra storia italiana e della vita delle persone che l’hanno vissuto. Quilici lascia sullo sfondo i grandi momenti citati nei libri di storia (l’armistizio del 1943, le battaglie sul fronte tunisino, lo sbarco di Anzio) per soffermarsi sulle persone comuni, che con coraggio e perseveranza hanno combattuto la loro guerra non solo per la sopravvivenza, ma per la dignità.

Perché leggere L’isola dimenticata: perché è un libro che parla di guerra ma anche d’amore, un romanzo di fantasia ma che racconta una storia reale. E perché è un libro di Quilici, un grande narratore, che usi la penna o la macchina da presa (nonché padre di Brando, autore del bel romanzo d’avventura “Il mio amico Nanuk”).

Genere: romanzo storico

Aristotele detective, di Margaret Doody

“Aristotele detective”, uscito nel 1999 in Italia per Sellerio Editore, é il primo romanzoCopertina libro Aristotele detective, di Margaret Doody che la scrittrice canadese Margaret Anne Doody dedica al famoso filosofo greco. La Doody lo immagina come un tranquillo cittadino di Atene, dedito solo alle lezioni al Liceo, ai libri e alla famiglia. Un interlocutore ideale per il giovane Stefanos, coinvolto suo malgrado nell’assassinio di Boutades, eminente cittadino ateniese. Stefanos ha frequentato il Liceo di Aristotele, ma lo ha dovuto abbandonare alla morte del padre, per provvedere alla madre, al fratello minore e alla zia Eudossia. La zia Eudossia, vedova, ha un unico figlio, Filemone, che é dovuto fuggire dalla cittá in quanto accusato di aver ucciso un uomo durante una rissa da taverna. E proprio Filemone, giá condannato una volta e impossibilitato a difendersi, diviene il capro espiatorio ideale per l’omicidio di Boutades. Stefanos chiede pertanto l’aiuto di Aristotele per difendere il cugino nelle tre prodicasìe e nel processo. Lo Stagirita lo manderá a indagare e a raccogliere informazioni e indizi, accompagnandolo nella risoluzione del caso senza mai muoversi di casa.

Il punto di forza di Aristotele detective: é lo stile di scrittura della Doody, che é corposo e fluido allo stesso tempo, dettagliato e scorrevole. É questo modo di scrivere dell’autrice che, ancor più delle ambientazioni (peraltro realistiche e perfettamente descritte), fa scivolare il lettore nell’Atene del 332 a.C., o, meglio, del primo anno della 112^ olimpiade.

Perché leggere Aristotele detective: perchè é un giallo storico molto ben costruito, che appassionerá chi ama i libri ambientati nell’antica Grecia. E perché alla fine sapere chi é l’assassino diventa quasi meno importante di seguire le argomentazioni filosofiche che la Doody mette in bocca ad Aristotele. Ma ho scritto “quasi”.

Genere: romanzo storico (giallo)

Il gatto che aggiustava i cuori, di Rachel Wells

“Il gatto che aggiustava i cuori” è il romanzo d’esordio di Rachel Wells, uscito inCopertina libro Il gatto che aggiustava i cuori, di Rachel Wells versione originale nel 2014 e tradotto in italiano, per Garzanti, già l’anno seguente. Raccontato in prima persona dal gatto Alfie, narra le peripezie del coraggioso micio dopo la sua fuga da casa. La sua anziana padrona è morta e gli eredi vogliono portarlo al gattile. Ma il gattile è considerato dalla comunità felina come il “braccio della morte” e Alfie preferisce diventare un gatto di strada, piuttosto che finire laggiù. Girovagando per Londra, arriva a Edgar Road, via che esiste veramente, ma il cui nome ricorda comunque il famoso maggiordomo degli Aristogatti. Da gatto di strada, Alfie si converte a “gatto dei portoni”, frequentando quattro case diverse per non correre di nuovo il rischio di perdere il suo unico padrone. I proprietari delle quattro case si sono tutti trasferiti in Edgar Road da poco, e accolgono il gatto in modo differente, chi con affetto, chi con indifferenza, chi addirittura con paura. Ma Alfie, da buon gatto “sciamano“, riuscirà a conquistare i cuori di tutti.

Il punto di forza del libro: é la dolcezza con cui la Wells racconta le avventure di Alfie e degli abitanti delle quattro case di Edgar Road. “Il gatto che aggiustava i cuori” mette insieme l’amore per i gatti e i buoni sentimenti, per donne romantiche di tutte le età.

Perché leggere Il gatto che aggiustava i cuori: perché ha tutti gli elementi (stile, protagonisti, ambientazione) di un buon romanzo rosa, nonostante qualche errore dovuto all’editing italiano (tipo “ha quel punto ne ho avuto la certezza” a pagina 302). E perché quando c’è di mezzo un gatto, tutto inizia a fare le fusa.

Genere: romanzo damore

L’acqua del diavolo, di Cristina Lanaro

“L’acqua del diavolo”, uscito nel 2015 per la Attilio Fraccaro Editore, è un libro diL'acqua del diavolo, di Cristina Lanaro Cristina Lanaro, il secondo con protagonista il maresciallo dei Carabinieri Francesco Altasi. La storia, pur romanzata, prende spunto dalla realtà, così come reali sono i luoghi, anche se con qualche nome cambiato. Altasi è appena arrivato al Comando di Thiene, nell’Alto Vicentino, quando viene scoperto il cadavere di una maestra elementare in pensione. Il luogo del ritrovamento è una discarica, accanto a cui sorge un campo nomadi. Camion carichi di rifiuti non trattati, pozzi inquinati, un’integrazione difficile tra rom e locali, silenzi e bugie fanno da sfondo all’indagine di Altasi.

Il punto di forza del libro: è la caratterizzazione dei personaggi, che è vivida e ben costruita. Accanto ad Altasi troviamo il vice brigadiere Orpelli, scostante e poco amato dai colleghi, quanto prezioso amico per il maresciallo. E la giovane e coraggiosa maestra Sara, l’impeccabile quanto irritante agente Freso, l’intelligente cane Fernando. In parallelo, scorrono le storie di Tony, affascinante giornalista che indaga sulla discarica, della piccola rom Riana, di un’altra giovane nomade, Ael, che ha rinnegato il suo passato senza però riuscire a dimenticarlo.

Perché leggere L’acqua del diavolo: perché, pur trattandosi di un romanzo, e quindi di un’opera di fantasia, parla dell’inquinamento di terreni e falde acquifere, un problema reale e urgente, in ogni angolo del mondo. E perché nel libro la Lanaro affronta, con delicatezza, il tema dell’integrazione fra culture diverse, evitando sia i preconcetti che il buonismo. E infine perché “L’acqua del diavolo” è un romanzo onesto, scorrevole, adatto a tutti.

Genere: romanzo giallo

La verità della suora storta, di Andrea Vitali

“La verità della suora storta” è il secondo romanzo pubblicato nel 2015 da AndreaLa verità della suora storta, Andrea Vitali Vitali, prolifico autore lombardo. Uscito dopo “Le belle Cece”, sempre per Garzanti, è ambientato a Bellano, sul lago di Como, nella calda estate del 1970. Il giovane Sisto si è comprato un’Alfa Romeo Millenove per fare il tassista alla stazione ferroviaria. Ma una signora, scesa dal treno che arriva da Milano e diretta al cimitero, gli muore sul sedile posteriore. Il maresciallo Riverso indaga, la moglie e il prevosto del paese lo aiutano, la verità sembra nascondersi dietro una fotografia.

Il punto di forza del libro: è lo stile leggero e scanzonato di Vitali, unito a una storia ben strutturata e realistica. L’autore ci riporta nei luoghi della sua infanzia, e pare quasi di essere lì, sul lungolago estivo, quando l’unico refrigerio dall’afa si otteneva con “un gioco di finestre aperte”.

Perché leggere La verità della suora storta: perché l’alternanza dei punti di vista dei protagonisti, nonché di presente e passato, rende la lettura vivace e piacevole. E perché Vitali è ormai una certezza nel panorama letterario italiano. “La verità della suora storta” è quindi un libro consigliato, per tutte le età.

Genere: romanzo giallo