Genere: romanzo storico (giallo)
“Morte all’Acropoli”, pubblicato nel 2014 da Garzanti, è il romanzo d’esordio di Andrea Maggi. Ambientato nell’Atene del IV secolo a.C., si presenta come la prima avventura di un nuovo investigatore dell’antichità, Apollofane, un mercante che si improvvisa logografo (ossia avvocato) per onorare una promessa fatta molti anni addietro. È questo il motivo per cui decide di occuparsi della difesa di Eurifemo, arrestato per l’omicidio di un uomo, ma anche tristemente noto per essere un licantropo. Grazie all’aiuto dello schiavo Strepsiade, dell’etera Filossena e di Mida, un asino dai comportamenti quasi umani, non solo riuscirà a scagionarlo, ma si lancerà anche alla ricerca del vero assassino, rischiando però non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi amici.
Il punto di forza del libro: é la dettagliata ambientazione storica, ricca di particolari su Atene e sullo stile di vita del tempo. L’utilizzo massiccio degli aggettivi, che in alcuni punti rischia di appesantire la narrazione, risulta comunque funzionale alla ricostruzione e caratterizza lo stile di Maggi, conferendogli una spiccata originalità. Anche l’uso costante di grecismi al posto dei corrispondenti termini italiani, uso che a volte rende la lettura meno scorrevole, può essere considerato interessante, soprattutto per chi apprezza la storia ellenica.
Perché leggere Morte all’Acropoli: perché è la prima, riuscita, prova di uno scrittore italiano, una novità nel panorama letterario. E anche se nel testo si trovano alcune ripetizioni e qualche leggera disarmonia nei tempi verbali, non è comunque niente di grave, niente che un editing migliore non possa correggere. E soprattutto niente che possa diminuire il valore di questo buon libro.
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