Un’estate in Grecia, di Giuseppe Ciulla

“Un’estate in Grecia” è il resoconto, quasi un lungo articolo, che il giornalista Giuseppe Ciulla fa del suo viaggio nella penisola ellenica. Partendo da Milano, e usando solo auto, traghetti, treni edEstate in Grecia autobus, l’autore, nell’estate 2012, ha percorso 4000 km in giro per la Grecia, deciso a comprendere dall’interno questo Paese controverso, uno dei più colpiti dall’attuale crisi economica, ma anche quello più criticato, per i brogli nei bilanci nazionali.

Il punto di forza del libro: è l’idea stessa da cui nasce “Un’estate in Grecia”, ossia il viaggio inteso come protagonista, dove il desiderio di conoscere e di capire è il mezzo con cui farsi guidare dalle strade e dalle storie, e non il fine per avere conferma delle proprie idee precostituite.

Perché leggere Un’estate in Grecia: perché questo non è solo un libro, ma un piccolo tesoro.

Un tesoro da cui attingere parole, come philotimo, ossia quel sentimento che “spinge ad aiutare la gente e, allo stesso tempo, rende orgogliosi di farlo”: un sentimento che la storia vorrebbe esclusivamente greco, ma che dovrebbe essere internazionale.

Un tesoro da cui ricavare idee forti, come quella che l’autore riprende da una frase di Vaclav Havel, per cui l’Europa è “un luogo in cui le identità si addensano e le uniche alternative sono coabitare o farsi la guerra”: un’idea quasi spiazzante, ma che è più rivoluzionaria e portatrice di pace che non l’inattuabile tentativo di essere tutti uguali solo perché europei.

Un tesoro da cui farsi affascinare anche sul piano narrativo, perché il peregrinare dell’autore è raccontato in modo vivido ed appassionante, regalando al lettore un’esperienza quasi multisensoriale. Colori, odori, persino la calura soffocante del paesaggio greco schizzano fuori prepotentemente dalle pagine, impedendo una lettura frettolosa o indifferente. Il tecnicismo è lasciato ai politici e ai burocrati e nel libro non c’è retorica, né polemica, né furbi tentativi di proselitismo. Ciulla espone i fatti con la sua scrittura corposa e visuale, dimostrando di possedere, oltre ad indiscusse doti di giornalista, anche il potente carisma di un romanziere. Un libro che vi consiglio di leggere, con la testa, ma soprattutto con il cuore.

Genere: saggio