Vita dopo vita, di Kate Atkinson

Genere: romanzo di formazione

“Vita dopo vita”, uscito in Italia nel 2014, è il romanzo più recente di Kate Atkinson, scrittrice così apprezzata nel suo Paese d’origine da meritare il titolo di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti letterari. Il libro racconta la vita diVita dopo vita Ursula, che viene interrotta dal cordone ombelicale stretto intorno al collo al momento del parto e che poi, invece, straordinariamente ricomincia, in quanto la bambina, invece di morire soffocata, viene salvata dalle forbici del medico accorso al capezzale della madre. Quando ha quattro anni Ursula annega mentre è in vacanza in Cornovaglia, ma la sua vita inizia di nuovo: cordone ombelicale, forbici del dottore, spiaggia della Cornovaglia. Questa volta un villeggiante la ripesca dalle onde. A cinque anni esce da una finestra e scivola da un tetto in un volo mortale. E ancora tutto riparte: cordone ombelicale, forbici del dottore, villeggiante che la salva dalle onde e un piccolo dubbio, un brandello di premonizione, che la ferma davanti alla finestra aperta, giusto il tempo che basta a far sopraggiungere la sorella maggiore e la domestica. Gli incidenti e i nuovi inizi si susseguono, mentre Ursula, e l’Europa intera, si muovono tra gli orrori di due guerre mondiali.

Il punto di forza del libro: è il modo originale in cui è sviluppata l’idea narrativa. Le “sliding doors” di cinematografica memoria si aprono e si chiudono più e più volte, con la particolarità di far iniziare la storia ogni volta dall’inizio, o quasi, e con una narrazione sempre diversa. E ad ogni incipit cresce la consapevolezza di Ursula di poter (e dover) modificare il proprio destino e quello di chi le sta intorno, regalando anche al lettore la meravigliosa sensazione di poter cambiare il mondo.

Perché leggere Vita dopo vita: perché è un libro che porta a farsi delle domande, che ripropone continuamente la sterile ma atroce domanda “e se…?”. Un libro emozionante e complesso, a volte umanamente crudele. Un libro che richiede una sufficiente dose di maturità del lettore.

Terre selvagge, di Sebastiano Vassalli

Genere: romanzo storico

“Terre selvagge”, uscito ad aprile 2014 per Rizzoli, è l’ultimo libro di Sebastiano Vassalli, un autore già vincitore del premio Strega e finalista al Campiello. Racconta della guerra che, ai Campi Raudii, nel 101 a.C., vide confrontarsi i Romani diTerre selvagge Mario (e, con risultato opposto, di Silla) con i Cimbri. Alla vicenda reale, raccontata con l’aiuto di fonti storiche e valutazioni di Vassalli, si alterna la parte romanzata, che narra del fabbro Tasgezio, un Gallo, e della figlia di un capo dei Cimbri, Sigrun.

Il punto di forza del libro: è la splendida capacità di raccontare di Vassalli. Che parli di popoli bellicosi, di boschi, fiumi e montagne (le “terre selvagge” del titolo), di astute manovre politiche nella Roma pre-imperiale, di ordinari e sempre identici sentimenti umani, di scontri sanguinosi e degli effetti di tali scontri nella storia moderna e contemporanea, sempre l’autore riesce a catturare il lettore, ad imprigionarlo tra le pagine del libro con la sua scrittura scorrevole ed originale, facile e al contempo accurata.

Perché leggere Terre selvagge: perché già il solo nome dell’autore potrebbe essere garanzia di qualità del romanzo, se non fosse che il libro supera ampiamente le aspettative. È una perla, preziosa e splendente, in una attuale narrativa italiana sempre più caciarona, voieristica e sciatta. Un racconto che si snoda perfetto e lineare, anche quando intreccia gli scritti di Plutarco con i sogni di una ragazza Cimbra, la descrizione minuziosa ed innamorata di paesaggi del Piemonte con la ferocia di vincitori e vinti di una guerra dimenticata.

Le miniere dell’imperatore, di Lindsey Davis

Genere: romanzo storico (giallo)

Le miniere dell’imperatore, è, come cita la copertina, il primo caso per Marco Didio Falco, l’investigatore dell’antica Roma. Uscito in versione originale nel 1989, e arrivato in Italia nel 2002, inaugura una serie di romanzi, in totale venti, scrittiLe miniere dell'imperatore da Lindsey Davis e ambientati nella Roma di Vespasiano. Il consiglio è di leggerli tutti, in quanto tutti degni di recensioni positive.

È la torrida estate del 70 d.C. e Roma, per usare le parole dell’autrice, “sfrigola come una frittella nell’olio bollente”. Marco Didio Falco, squattrinato investigatore dal tagliente umorismo, si trova, per puro caso, a salvare una graziosa e ricca fanciulla da due bruti che intendono rapirla. Il suo altruismo, e la ricompensa offertagli da un senatore, lo porteranno ad indagare su un traffico illegale d’argento, nonché a conoscere la tanto affascinante quanto caparbia Elena Giustina, sua controparte in questa avventura in Britannia (e in molte altre).

Il punto di forza del libro: è la dissacrante ironia con cui Lindsey Davis fa raccontare a Falco le proprie (dis)avventure. Senatori, sacerdoti, familiari, persino l’imperatore e gli dei non sfuggono al suo sarcasmo, che rende tutto il libro estremamente divertente.

Perché leggere Le miniere dell’imperatore: perché è un libro godibile, vivace, con una storia ben strutturata, dei personaggi magnificamente definiti, una scrittura moderna, frizzante e fluida. Falco, la sua strampalata famiglia, Elena Giustina, Petronio, e poi i personaggi secondari, da Smaractus a Pertinace, fino a Vespasiano, Tito e Domiziano, tutti sono caratterizzati in modo dettagliato, ma naturale, senza forzature o generalizzazioni. Anche il linguaggio di Falco a volte è un po’ sanguigno, ma, ovviamente, in linea con il tempo storico e il personaggio. Un libro non da leggere, ma da divorare, caldamente consigliato, così come il seguito,  Misteri imperiali.

La sfida della mummia, di Elizabeth Peters

Genere: romanzo storico (giallo)

 La sfida della mummia è un romanzo pubblicato negli Stati Uniti nel 1975, ma approdato in Italia ben più tardi, prima con Mondadori, in brossura nel 2001, e poi, in versione rilegata, nel 2004, con Editrice Nord. Ad entrambe queste due caseLa sfida della mummia editrici va il grande merito di aver fatto conoscere ai lettori italiani una spassosa, caparbia, intelligente e coraggiosa archeologa, Amelia Peabody, nella prima delle sue diciannove avventure (per le quali le recensioni sono tutte positive). Forte di una conoscenza diretta dell’archeologia, grazie ad una laurea in Egittologia, l’autrice, Elizabeth Peters (pseudonimo di Barbara Mertz) ci presenta Amelia mentre, per le strade di Roma, incontra Evelyn, inglese come lei, ingannata e abbandonata dal più classico degli sciupafemmine. Mentre il racconto spiega come mai Amelia, trentenne danarosa e indipendente, possa aggirarsi da sola per l’Europa nel 1884, senza il necessario bagaglio di un marito, le due nuove amiche partono, per l’Egitto dove incontreranno due fratelli archeologi, una mummia inquieta e un misterioso giallo da risolvere.

Il punto di forza del libro: è la caratterizzazione che Elizabeth Peters dà ad Amelia. Utilizzando la narrazione in prima persona, l’autrice tratteggia un personaggio magnificamente concreto, con i suoi difetti (Amelia è molto testarda, spesso pungente, a volte un po’ pedante) e le sue condivisibili qualità (la voglia di autonomia, l’intraprendenza, l’intelligenza). Amelia si muove e pensa come una donna ricca del 1884 e la sua indipendenza, che potrebbe sembrare anacronistica per il momento storico, è pienamente giustificata dalla sua condizione economica. Amelia è quindi molto realistica, ma, in  più, è anche simpatica, scaltra, decisa, una vera protagonista da amare.

Perché leggere La sfida della mummia: perché è inevitabile affezionarsi ad Amelia e ai personaggi che le girano intorno. E appassionarsi agli scavi in Egitto, che fanno da scenografia a queste e alle prossime avventure. E farsi catturare dal mistero della mummia che proprio quegli scavi vuole impedire. E, una volta finito il libro, consolarsi con il seguito, subito pronto da leggere: Il faraone assassino.

Shiver, di Maggie Stiefvater

Genere: fantasy- young adult

 “Shiver”, pubblicato nel 2009 e primo libro della trilogia “I lupi di Mercy Falls”, è un romanzo young adult della scrittrice Maggie Stiefvater. L’ennesimo libro sui licantropi? Sì e no. Sì, perché contiene tutti gli ingredienti delle storie di questoShiver genere: i lupi, le trasformazioni, l’amore contrastato. No, perché, a differenza di altri, li sa mescolare in maniera nuova e deliziosa.

Grace è una bambina quando, attaccata da un branco di lupi nel cortile di casa, viene salvata proprio da uno di loro. È lo stesso lupo dai magnetici occhi gialli che lei vedrà poi ogni inverno, fermo ad osservarla al limitare del bosco. Proprio grazie a quegli occhi, Grace lo riconoscerà anche in forma umana, quando lo troverà nudo e ferito, sulla veranda di casa, con un proiettile in corpo.

Il punto di forza del libro: è la tecnica narrativa, che sfrutta l’alternanza tra il punto di vista di Sam e quello di Grace. Questo susseguirsi di monologhi interiori accresce l’empatia di chi legge verso i due protagonisti e, anziché smorzare la tensione romantica del libro, dal momento che i sentimenti reciproci sono ben chiari, riesce, al contrario, ad arricchirla.

Perché leggere Shiver: perché è prima di tutto una storia d’amore. Ci sono i licantropi, ci sono le spiegazioni pseudo-mediche alla licantropia, ma tutto è descritto senza esagerazione, e pare quasi credibile. Ciò che spicca è il rapporto tra i due protagonisti, raccontato in un modo che è delicato e intenso allo stesso tempo. E che invoglia, certamente, a leggere il secondo capitolo della saga, “Deeper”.

Pompei, di Robert Harris

Genere: romanzo storico

“Pompei”, opera del 2003 di Robert Harris, è molto più di un romanzo storico. Ambientato nei due giorni che precedettero l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., intreccia la Pompei reale, con le sue case, strade e terme così come si possono ancoraPompei vedere negli scavi di Civita, con le avventure di Marco Attilio Primo, personaggio inventato da Harris ma che trova il suo fondamento storico nella figura dell’aquarius, ossia il responsabile dell’acquedotto. Attilio, nominato aquarius dell’Aqua Augusta dopo la misteriosa scomparsa del suo predecessore, si muove, senza saperlo, all’interno di un terribile ed angosciante conto alla rovescia che, iniziato il 22 agosto, si concluderà con la più famosa eruzione del Vesuvio, quella che regalerà, tramite gli scritti di Plinio il Giovane prima, ma soprattutto attraverso gli scavi poi, la più tangibile e drammatica istantanea della vita ai tempi dell’Impero Romano.

Il punto di forza del libro: è l’incalzante countdown con cui l’autore scandisce le ultime ore della Pompei latina. L’espediente narrativo, unito alla fluida e sapiente scrittura di Harris, mantiene il ritmo sempre vivace, la tensione sempre viva, la voglia di leggere “ancora una pagina” sempre intensa.

Perché leggere Pompei: perché Harris riesce a rendere nuova, emozionante e sorprendente una vicenda di cui si conoscono anche i dettagli. Ci si ritrova a correre per le vie di una Pompei che, già avvertita della sua imminente fine dal terremoto del 62 d.C., non vuole arrendersi e continua ad innalzare templi e terme. Si arranca su e giù per il Vesuvio accanto ad Attilio, quasi per spronarlo ed avvertirlo di fare presto, di non perdere tempo, di dar credito ai suoi lugubri presentimenti e mettere in salvo se stesso e quante più persone possibile. Nel puro stile di Harris, il grandioso romanzo storico (così tenacemente fedele alla realtà da essere, in alcuni punti, un po’ crudo) diventa un intrigante thriller, mescolando la ben nota fine di una città con l’apprensione per la salvezza dei suoi abitanti.

Obsidian, di Jennifer L. Armentrout

Genere: fantasy – young adult

“Obsidian”, romanzo di Jennifer L. Armentrout, pubblicato in Italia nel 2013, rispetta tutti i consueti canoni della narrativa young adult. La protagonista è Kathy, diciassettenne, che ritrovatasi in una nuova città – o meglio in uno sperdutoObsidian paesino del West Virginia – dopo il trasferimento della madre, stringe amicizia con due ragazzi, fratello e sorella, che abitano accanto a lei. Ma tanto la ragazza, Dee, è affabile, quanto il fratello, Daemon, è scontroso e maleducato. Una maschera per nascondere il suo interesse per Kathy? Certamente, ma non solo. C’è un segreto più grande da difendere, che interessa molto al Dipartimento della Difesa. Perché Daemon non è altro che un alieno, e che non fosse totalmente umano lo si poteva già intuire dalla sua bellezza inimmaginabile.

Il punto di forza del libro: è la fluidità con cui lo si legge. La scrittura è scorrevole, senza macchinose costruzioni stilistiche o ricercatezze lessicali d’altri tempi. La storia non è il massimo dell’originalità, ma è raccontata in modo fresco, pulito, mai volgare, anche quando l’attrazione fra i due protagonisti si fa incalzante.

Perché leggere Obsidian: per trascorrere qualche ora piacevolmente, lasciandosi coinvolgere nella vita di una adolescente simpatica e normale, lontana da quegli stereotipi di ragazze disturbate o ninfomani che infestano ultimamente la letteratura italiana e straniera. Che poi, a questa adolescente “comune” capiti qualcosa di emozionante, sembra quasi la giusta ricompensa. “Obsidian” è un libro onesto, facile, vivace, per ragazze e donne a cui il romanticismo non basta mai (e quindi non perdetevi il secondo capitolo della saga Lux, “Onyx”).

I delitti della medusa, di Giulio Leoni

Genere: romanzo storico (giallo)

“I delitti della medusa”, libro del 2000 di Giulio Leoni, è il seguito cronologico, per quanto pubblicato prima e benchè la vicenda principale del romanzo sia totalmente diversa, de “I delitti del mosaico”. Ritroviamo infatti Dante Alighieri –I delitti della medusa proprio lui, il padre della letteratura italiana – alle prese con un nuovo omicidio da risolvere. Se ne “I delitti del mosaico” Dante era stato da poco eletto priore di Firenze, qui ha ormai preso le misure del suo incarico e si muove con sicurezza tra le vie di una Firenze medievale, alla testa dei suoi bargellini. Vuole infatti scoprire l’assassino di Vana del Moggio, seducente e talentuosa cantante, ritrovata appesa ad un macchinario nel nuovo Palazzo dei Priori in costruzione, e, per di più, decapitata. Alla morte si aggiunge l’oltraggio della sepoltura, in quanto la testa, mancante, di Vana viene rimpiazzata da una famosa quanto macabra effige di Medusa, scomparsa qualche anno addietro ed ora inspiegabilmente ricomparsa.

Il punto di forza del libro: è Dante, o meglio il modo straordinario con cui Giulio Leoni fa muovere e parlare Dante nel libro. Chi ha letto la Divina Commedia non potrà non concordare con l’autore, sul carattere che questi ha voluto attribuire al suo personaggio. Come nelle terzine lo spirito sanguigno del Sommo Poeta castigava nobili e Papi, così ne “I delitti della medusa” Dante rivive con la stessa sfrontatezza, lo stesso impeto, la stessa vibrante intelligenza.

Perché leggere I delitti della medusa: perché la Firenze del ‘300 sembra saltar fuori dalle pagine del libro, tanta è la nitidezza con cui è descritta. Nitidezza che, a volte, obbliga l’autore a raccontare episodi di una certa brutalità, ma funzionali alla storia e all’ambientazione. E perché, per chi ha amato la Divina Commedia, è un gioco appassionante scovarne le citazioni, nelle frasi e nei personaggi (primo fra tutti Papa Bonifacio VIII).

Il trono di ghiaccio, di Sarah J. Maas

Genere: fantasy – young adult

“Il trono di ghiaccio”, edito, nella versione italiana, da Mondadori, è il primo libro di una nascente trilogia. È considerato un piccolo caso editoriale: inizialmente pubblicato dalla stessa autrice sul sito FictionPress.com, è stato poi notato, grazieIl trono di ghiaccio al largo seguito di lettori, dalla casa editrice Bloomsbury, che nel 2010 ne ha acquistato i diritti. Dopo una lunga revisione, il romanzo è arrivato in libreria, in Gran Bretagna e in America, nel 2012, anticipato da alcuni brevi prequel in formato e-book, scaricabili gratuitamente. La storia è quella di Celaena Sardothien, forte e bellissima diciottenne, di professione assassina, imprigionata nelle miniere di sale di Endovier. Per sapere perché Celaena sia rinchiusa lì, è necessaria la lettura dei prequel, in quanto il romanzo si snoda intorno al torneo che il re di Aldaran ha indetto per nominare il suo paladino e al quale Celaena è chiamata a partecipare dallo stesso principe ereditario. Di fronte alla possibilità di riconquistare nuovamente la libertà, pur dopo un periodo di servizio come sicario del re, Celaena non può rifiutare. Ma le sfide da affrontare non saranno solo con gli altri ventitrè contendenti al titolo, ma anche con forze più oscure o malvagie. E se gli altri avversari sono contro di lei, dalla parte di Celeana ci sono un affascinante principe e un tenebroso capitano della guardia reale.

Il punto di forza del libro: è l’eccellente equilibrio tra le varie scene del libro: i momenti d’azione o di violenza non diventano mai eccessivi né ostentati, il romanticismo c’è, ma non è mai stucchevole, il fantasy è il filo rosso del libro, ma le creature magiche e i luoghi incantati sono raccontati con pochi e sapienti particolari, senza esagerazione.

Perché leggere Il trono di ghiaccio: perché la scrittura è leggera ma appassionante, veloce ma non trasandata, e perché, tra mostri, frustate e intrighi di corte, c’è anche una storia d’amore che fa venir voglia di leggere subito il secondo libro della trilogia (che è La corona di mezzanotte).

La ribelle, di Valeria Montaldi

Genere: romanzo storico

“La ribelle” è un romanzo del 2011 di Valeria Montaldi, una scrittrice che è una certezza per gli amanti del romanzo storico. La storia è ambientata nel 1254 ed inizia a Parigi, dove conosciamo Caterina da Colleaperto, un medico e una donna, un La ribelleconnubio che, per l’epoca, è ancora visto con sospetto. Usata come capro espiatorio per coprire quello che, nel Duecento, è un reato, Caterina, italiana, ritorna in Patria, a Milano, tentando di ricostruire la propria vita. Alla storia di Caterina si intreccia quella di un sarto milanese, uno dei primi artefici di quella che diventerà l’alta sartoria italiana.

Il punto di forza del libro: è la figura di Caterina, un personaggio splendidamente tratteggiato, forte, realistico, quasi troppo moderno per l’epoca. Ma, come ha modo di scrivere l’autrice nelle note, nel Medioevo esistevano delle donne medico e il fatto che se ne abbia testimonianza attesta non solo il loro valore, ma anche la loro libertà di operare. Inoltre, non tralasciamo il fatto che una rivoluzione, per sua stessa natura, parte solo da chi ha uno spirito “moderno”, e l’aprire la professione medica alle donne, alle quali era concesso al massimo di fare le levatrici, è stata una vera rivoluzione. Quindi Caterina è comprensibilmente moderna, ma autenticamente medievale.

Perché leggere La ribelle: innanzitutto perché è un romanzo di Valeria Montaldi, una delle scrittrici più valide della letteratura contemporanea italiana. E poi perché è un romanzo che, accanto al consueto magistrale realismo dei romanzi di Valeria Montaldi, trasmette un concreto ottimismo. Per mia personale preferenza, avrei tralasciato qualche scena un po’ forte, e, per questo, non lo considero adatto ad un pubblico molto giovane, ma per un lettore adulto è di certo una lettura da consigliare.