Lo schiavo di Roma, di Steven Saylor

“Lo schiavo di Roma” è il secondo capitolo della saga di Gordiano il Cercatore,Copertina libro Lo schiavo di Roma di Steven Saylor personaggio nato dalla fantasia di Steven Saylor. Pubblicato per l’Italia dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, questo libro è ambientato otto anni dopo il primo romanzo, “Sangue su Roma”, di cui riprende solo i personaggi principali. È quindi possibile leggere il secondo romanzo senza aver letto il primo, anche se una lettura cronologica permette di apprezzare meglio i cambiamenti nella personalità dei protagonisti. È il 72 a.C. e Gordiano è un investigatore che si muove agli albori dell’Impero Romano, quando la Repubblica sta ormai cedendo sotto le spinte di Mario e Silla, Pompeo e Crasso. Spartaco e la rivolta degli schiavi infiammano l’Italia meridionale, mentre a Roma si attende il ritorno di Pompeo dalla Spagna per mettere fine ai disordini. Gordiano viene ingaggiato da un ricco quanto misterioso personaggio per indagare su un crimine che sembra legato all’insurrezione degli schiavi, un crimine che lo porta alle pendici del Vesuvio, in un paesaggio ancora intatto e ridente, ignaro di quanto accadrà un secolo e mezzo dopo.

Il punto di forza del libro: è l’originalità del racconto, che mescola personaggi inventati con figure realmente esistite, quali Marco Licinio Crasso e Marco Tullio Cicerone (qui, e ancor di più in “Sangue su Roma”). Saylor parte dai testi storici, come la “Vita di Crasso” di Plutarco, e ne ricava la base per un giallo avvincente, perfettamente inserito nel contesto temporale.

Perché leggere Lo schiavo di Roma: perché la scrittura di Saylor è fluente e piacevole; e perché è un ottimo romanzo storico, circostanziato e realistico, anche se, per certi passaggi più espliciti, non adatto a lettori troppo giovani.

Genere: romanzo storico (giallo)

Mors tua, di Danila Comastri Montanari

Genere: romanzo storico (giallo)

“Mors tua” è il primo libro di Danila Comastri Montanari in cui appare il personaggio di Publio Aurelio Stazio, anche se, per lo svolgersi della storia, non è il primo in ordine cronologico. UscitoCopertina Mors Tua, Danila Comastri Montanari inizialmente per Mondadori nel 1990, è stato riproposto successivamente da Hobby & Work, quando la saga, oggi arrivata al diciassettesimo episodio, aveva ottenuto un largo seguito di devoti lettori. Siamo nella Roma Imperiale di Claudio (42 d.C.), e Publio Aurelio Stazio è un giovane senatore che non disdegna gli agi e le belle donne. Ma l’incontro galante con l’affascinante Corinna rischia di metterlo nei guai: la fanciulla viene trovata morta e qualcuno potrebbe averlo visto entrare nella casa in cui è stata commesso l’omicidio. Sfoderando le sue doti investigative, e forte dei privilegi della sua carica, Aurelio indaga, aiutato dall’astuto, quanto impertinente, schiavo Castore.

Il punto di forza del libro: è dato dagli sfaccettati e molto umani personaggi di questo romanzo (e dei successivi della stessa serie). Aurelio è ricco e intelligente, ma cade (a volte anche volontariamente) nei trucchi messi in atto dallo schiavo Castore per estorcergli denaro. Dal canto suo, lo schiavo greco è uno scaltro imbroglione, che però riesce a conquistarsi non solo la fiducia del padrone, ma anche la simpatia dei lettori. Una caratterizzazione ricca e complessa, che aggiunge valore all’accurata ambientazione storica.

Perché leggere Mors tua: perché è facile affezionarsi ad Aurelio e anche a Castore, e appassionarsi alle loro vicende. In questo testo, come in altri della saga, le storie sono addirittura due: la prima, che dà il titolo al libro, e la seconda, più breve, in appendice: “Una filosofa per Publio Aurelio Stazio”. Per chi volesse seguire l’ordine cronologico delle vicende di Publio Aurelio Stazio, e non quello di pubblicazione dei romanzi, ecco l’elenco completo :

  1. Cave canem
  2. Morituri te salutant
  3. Parce sepulto
  4. Cui prodest?
  5. Spes, ultima dea
  6. In corpore sano
  7. Mors tua
  8. Scelera
  9. Gallia est
  10. Saturnalia
  11. Ars moriendi
  12. Olympia
  13. Tenebrae
  14. Nemesis
  15. Dura lex
  16. Tabula rasa
  17. Pallida mors

Il ladro d’acqua, di Ben Pastor

Genere: romanzo storico (giallo)

 “Il ladro d’acqua”, uscito in Italia nel 2007 per Frassinelli, è il primo libro di un ciclo che l’autrice, Ben Pastor, incentra sulla figura di Elio Sparziano, ritenuto uno degli autori della raccolta di biografie Historia Augusta, ma di cui non si saIl ladro d'acqua praticamente altro. Nella ricostruzione romanzata, Sparziano riceve da Diocleziano l’incarico di recarsi in Egitto, ufficialmente per verificare che due editti imperiali siano rispettati, ma soprattutto per indagare sulla morte e sul luogo di sepoltura di Antinoo, il favorito dell’imperatore Adriano. La verità sulla vicenda, utile per la biografia dello stesso Adriano di cui Sparziano si sta occupando, diviene fondamentale per le indiscrezioni che vorrebbero nascoste, proprio nella tomba di Antinoo, le prove di una congiura contro l’Impero Romano.

Il punto di forza del libro: è la ricchezza nei dettagli e la precisione con cui sono descritti i personaggi e le ambientazioni storiche. L’autrice mette le sue conoscenze accademiche e le sue ricerche sul campo a servizio della letteratura, e ne esce un romanzo accurato e visivamente intenso.

Perché leggere Il ladro d’acqua: perché l’attenzione con cui è scritto, e che potrebbe rischiare di renderlo un po’ troppo tecnico, è perfettamente bilanciata dall’intricato giallo in cui si muove Sparziano, tra agguati, minacce e omicidi. Il connubio giusto per rendere consigliabile questo libro, come pure il seguito, “La voce del fuoco”.

Terre selvagge, di Sebastiano Vassalli

Genere: romanzo storico

“Terre selvagge”, uscito ad aprile 2014 per Rizzoli, è l’ultimo libro di Sebastiano Vassalli, un autore già vincitore del premio Strega e finalista al Campiello. Racconta della guerra che, ai Campi Raudii, nel 101 a.C., vide confrontarsi i Romani diTerre selvagge Mario (e, con risultato opposto, di Silla) con i Cimbri. Alla vicenda reale, raccontata con l’aiuto di fonti storiche e valutazioni di Vassalli, si alterna la parte romanzata, che narra del fabbro Tasgezio, un Gallo, e della figlia di un capo dei Cimbri, Sigrun.

Il punto di forza del libro: è la splendida capacità di raccontare di Vassalli. Che parli di popoli bellicosi, di boschi, fiumi e montagne (le “terre selvagge” del titolo), di astute manovre politiche nella Roma pre-imperiale, di ordinari e sempre identici sentimenti umani, di scontri sanguinosi e degli effetti di tali scontri nella storia moderna e contemporanea, sempre l’autore riesce a catturare il lettore, ad imprigionarlo tra le pagine del libro con la sua scrittura scorrevole ed originale, facile e al contempo accurata.

Perché leggere Terre selvagge: perché già il solo nome dell’autore potrebbe essere garanzia di qualità del romanzo, se non fosse che il libro supera ampiamente le aspettative. È una perla, preziosa e splendente, in una attuale narrativa italiana sempre più caciarona, voieristica e sciatta. Un racconto che si snoda perfetto e lineare, anche quando intreccia gli scritti di Plutarco con i sogni di una ragazza Cimbra, la descrizione minuziosa ed innamorata di paesaggi del Piemonte con la ferocia di vincitori e vinti di una guerra dimenticata.

Le miniere dell’imperatore, di Lindsey Davis

Genere: romanzo storico (giallo)

Le miniere dell’imperatore, è, come cita la copertina, il primo caso per Marco Didio Falco, l’investigatore dell’antica Roma. Uscito in versione originale nel 1989, e arrivato in Italia nel 2002, inaugura una serie di romanzi, in totale venti, scrittiLe miniere dell'imperatore da Lindsey Davis e ambientati nella Roma di Vespasiano. Il consiglio è di leggerli tutti, in quanto tutti degni di recensioni positive.

È la torrida estate del 70 d.C. e Roma, per usare le parole dell’autrice, “sfrigola come una frittella nell’olio bollente”. Marco Didio Falco, squattrinato investigatore dal tagliente umorismo, si trova, per puro caso, a salvare una graziosa e ricca fanciulla da due bruti che intendono rapirla. Il suo altruismo, e la ricompensa offertagli da un senatore, lo porteranno ad indagare su un traffico illegale d’argento, nonché a conoscere la tanto affascinante quanto caparbia Elena Giustina, sua controparte in questa avventura in Britannia (e in molte altre).

Il punto di forza del libro: è la dissacrante ironia con cui Lindsey Davis fa raccontare a Falco le proprie (dis)avventure. Senatori, sacerdoti, familiari, persino l’imperatore e gli dei non sfuggono al suo sarcasmo, che rende tutto il libro estremamente divertente.

Perché leggere Le miniere dell’imperatore: perché è un libro godibile, vivace, con una storia ben strutturata, dei personaggi magnificamente definiti, una scrittura moderna, frizzante e fluida. Falco, la sua strampalata famiglia, Elena Giustina, Petronio, e poi i personaggi secondari, da Smaractus a Pertinace, fino a Vespasiano, Tito e Domiziano, tutti sono caratterizzati in modo dettagliato, ma naturale, senza forzature o generalizzazioni. Anche il linguaggio di Falco a volte è un po’ sanguigno, ma, ovviamente, in linea con il tempo storico e il personaggio. Un libro non da leggere, ma da divorare, caldamente consigliato, così come il seguito,  Misteri imperiali.

Pompei, di Robert Harris

Genere: romanzo storico

“Pompei”, opera del 2003 di Robert Harris, è molto più di un romanzo storico. Ambientato nei due giorni che precedettero l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., intreccia la Pompei reale, con le sue case, strade e terme così come si possono ancoraPompei vedere negli scavi di Civita, con le avventure di Marco Attilio Primo, personaggio inventato da Harris ma che trova il suo fondamento storico nella figura dell’aquarius, ossia il responsabile dell’acquedotto. Attilio, nominato aquarius dell’Aqua Augusta dopo la misteriosa scomparsa del suo predecessore, si muove, senza saperlo, all’interno di un terribile ed angosciante conto alla rovescia che, iniziato il 22 agosto, si concluderà con la più famosa eruzione del Vesuvio, quella che regalerà, tramite gli scritti di Plinio il Giovane prima, ma soprattutto attraverso gli scavi poi, la più tangibile e drammatica istantanea della vita ai tempi dell’Impero Romano.

Il punto di forza del libro: è l’incalzante countdown con cui l’autore scandisce le ultime ore della Pompei latina. L’espediente narrativo, unito alla fluida e sapiente scrittura di Harris, mantiene il ritmo sempre vivace, la tensione sempre viva, la voglia di leggere “ancora una pagina” sempre intensa.

Perché leggere Pompei: perché Harris riesce a rendere nuova, emozionante e sorprendente una vicenda di cui si conoscono anche i dettagli. Ci si ritrova a correre per le vie di una Pompei che, già avvertita della sua imminente fine dal terremoto del 62 d.C., non vuole arrendersi e continua ad innalzare templi e terme. Si arranca su e giù per il Vesuvio accanto ad Attilio, quasi per spronarlo ed avvertirlo di fare presto, di non perdere tempo, di dar credito ai suoi lugubri presentimenti e mettere in salvo se stesso e quante più persone possibile. Nel puro stile di Harris, il grandioso romanzo storico (così tenacemente fedele alla realtà da essere, in alcuni punti, un po’ crudo) diventa un intrigante thriller, mescolando la ben nota fine di una città con l’apprensione per la salvezza dei suoi abitanti.