Alla deriva è il racconto-diario del naufragio di Steven Callahan. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1987, è stato ristampato nel 2017 da Baldini & Castoldi, anche in seguito al successo del film Vita di Pi. Il regista del film, Ang Lee, affascinato dal libro, ha voluto infatti Steven Callahan come consulente per le scene in mare. In Alla deriva, il velista americano ripercorre i 76 giorni trascorsi su un battellino di salvataggio, dopo il naufragio della sua imbarcazione nell’Oceano Atlantico. A bordo della Napoleon Solo, Callahan progettava di compiere la traversata oceanica, partendo dalle Canarie per raggiungere le Antille. Ma ad una settimana di navigazione da Tenerife, la Solo ha un incidente e affonda, consentendo a Callahan di recuperare solo la scialuppa gonfiabile e qualche attrezzo.
Il punto di forza del libro: è l’umanità di Callahan, che lo rende un inconsapevole eroe. Il suo racconto semplice e al contempo epico, tragicamente reale, rapisce il lettore tra le onde dell’Oceano, impedendogli di staccarsi dalle pagine del libro. L’autore ha lottato contro la fame e la sete, il sole cocente e le tempeste, gli attacchi degli squali e la tentazione di abbandonare ogni speranza, eppure non ha mai perso il coraggio e la purezza, la sua dignità di uomo.
Perché leggere Alla deriva: perché è una storia vera, dove l’intelligenza e la capacità di adattamento umane sono protagoniste, tanto quanto la passione per il mare e il rispetto per i suoi abitanti. Perché è scritto con semplicità e poesia: l’autore racconta la sua avventura con la naturalezza di chi non cerca lodi, quasi senza rendersi conto delle sue doti straordinarie. E perché, anche se conosciuto solo attraverso le pagine di Alla deriva, Callahan è sicuramente un uomo eccezionale, con cui magari condividere qualche uscita in barca a vela… ma non necessariamente a bordo di un battellino gonfiabile.
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